Una domenica ad… Alife, tra i massicci del Matese e del Monte Maggiore |

2022-08-08 08:50:35 By : Ms. Anne Tien

In questa terza puntata della mia rubrica “Una domenica a…”, care lettrici e cari lettori, andremo nel comune di Alife (con  le frazioni di Totari e di San Michele), nell’Alto Casertano, tra i massicci del Matese e del Monte Maggiore. Chiunque volesse informazioni più dettagliate sulla storia di questo paese può leggere la guida turistica ALLIFAE, luoghi, storia, cultura, tradizioni, del Comune di Alife in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica delle Province di Napoli e Caserta.

Il toponimo di Alife molto probabilmente è di lingua greca, mutato in lingua sabellica, indicante l’oliva,

Alife ha numerosissimi reperti archeologici, a cominciare dal Paleolitico Medio, cui appartengono delle testimonianze ritrovate nel suo territorio. Al Neolitico, invece, appartengono schegge, raschiatoi e lame di ossidiana o di selce, utilizzate dagli antichi per cacciare. All’età del ferro, invece, le popolazioni di lingua osca-sabella si insediarono e la loro testimonianza è data dalle necropoli appartenenti al IX-VIII sec. a. C. Una delle necropoli più recenti è quella scavata durante i lavori di ampliamento del cimitero, in cui furono rinvenute 171 sepolture, dal VII al IV a. C., di diversa conformazione (fossa ricoperta di ciottoli, fossa a tegole ed alla cappuccina, con diversi reperti all’interno, tra cui vasi. Un’altra necropoli, scavata in precedenza tra il 1880 ed il 1884 nella Conca d’Oro, ha conservato 200 tombe, con corredi in ceramica greca a figure, armi, manufatti e gioielli. A partire dal V secolo Alife batte una moneta di argento. Se durante le guerre sannitiche (fine V secolo a.C. inizi IV sec. a. C.) si allea con i Romani, durante la guerra sociale del I secolo a.C. si oppone ad essi, venendo distrutta. Verrà ricostruita nel 42 a.C., grazie ad una disposizione del triumvirato formato da Antonio, Lepido e Ottaviano per insediarvi i veterani di guerra. La nuova Allifae diventa una città fortificata, un castrum << accampamento militare >>, in quanto già precedentemente aveva porte (erano quattro, Porta Piedimonte, Porta Napoli, Porta Fiume e Porta Roma), mura e torri, di diversa struttura, esagonali, circolari e quadrate Durante l’età imperiale abbiamo diverse domus sfarzose e mausolei. Nel 346 d. C. fu colpita da un terremoto e la ricostruzione fu affidata al governatore Fabio Massimo, come ci ricorda una iscrizione. Successivamente dopo un periodo di crisi, divenne contea longobarda e ci fu, tra l’XI ed il XIII secolo, l’edificazione del castello.

Il criptoportico romano, di età augustea, nell’aria Quarto Castello, a botte, è una struttura ipogea, utilizzato come magazzino fino all’XI-XII secolo. Il Foro, circondato da porticati, pavimentato, poco conservato. La domus, sita in via Roma, di età tardo-repubblicana, conserva un mosaico con le torri cittadine mentre quella in via Alferio, di età augustea, era colonnata e mosaicata. Vi erano le terme, i cui resti si trovano sotto la Cattedrale. Il teatro, di età augustea, di cui poco rimane, a causa dello smantellamento delle parti della struttura per riutilizzo. L’anfiteatro, di forma ellittica, soggetto a due fasi edilizie, tra la I secolo a.C. e il II secolo d.C., ancora in fase di scavo. Il mausoleo funerario, detto il Torrione, di epoca augustea, spogliato durante il Medioevo, nelle cui vicinanze è stato rinvenuto un tesoretto medievale ed un altro mausoleo non ben conservato è visibile in un’altra zona. Il castello di epoca altomedievale, sebbene le strutture conservate ci indicano una datazione bassomedievale, ha una base quadrangolare, con quattro torri agli angoli. La cattedrale, dedicata a S. Maria Assunta, risalirebbe al XII secolo, sebbene una struttura simile già fosse stata edificata agli inizi del cristianesimo. L’attuale cattedrale fu edificata da Rainulfo De Quarrel Dengot III, conte di Alife (1106-1139) in occasione della traslazione del corpo del Papa martirizzato San Sisto I nella città, di cui divenne protettore (riguardo San Sisto, c’è un affresco del XIX sec. all’interno). L’aspetto odierno, a croce latina a tre navate, risale al XIX secolo ed è di stile neoclassico, con affreschi di Gaetano Bocchetti, tra cui l’Assunzione della Vergine. Interessante anche la Cripta, in cui si possono ammirare colonnati di riutilizzo. La Chiesa di S. Caterina o Ospedale delle Fratarie, del ‘400, che fu distrutta dal terremoto nel 1688, ricostruita e abbattuta durante la Seconda Guerra Mondiale durante un attacco tedesco. La Chiesetta di S. Sisto della prima metà del XII sec. restaurata e modernizzata nell’Ottocento. La Chiesa di S. Maria ad Vincula, che risale all’epoca romana era inizialmente un mausoleo cristiano, cui fu costruito sopra in epoca medievale l’attuale chiesa. Infine la chiesetta di S. Michele, che originariamente era una cappellina votiva. Strutture ecclesiastiche moderne sono la nuova chiesa di S. Michele del 1977 e la Chiesa di Totari degli inizi degli anni Ottanta. Ricordiamo anche il bellissimo Museo, che ci permette di ammirare numerosi reperti.

Il paesaggio boschivo e fluviale del territorio alifano merita di essere visto. Il torrente Torano, affluente del Volturno, le montagne, le pianure, le colline ed i boschi creano un ambiente unico. Oltre la zona boschiva e montana, c’è la parte propriamente agricola, con pascoli, coltivazioni di frumento, ortaggi, agrumi, olivi, viti, noci. Come alberi, nelle vicinanze dei corsi di acqua abbondano i pioppi ed i salici mentre nel bosco si possono vedere aceri, olmi, carpini, lecci, pini mediterranei, roverelle, carpini, il cerro, il sorbo, il ginepro, il faggio, il tasso, l’abete, l’acero. Passeggiando nel verde, si possono anche scorgere tra la vegetazione la camomilla, il rosmarino, l’alloro, la lavanda ed altre piante. Tra i fiori spiccano il giglio, la rosa canina, il ciclamino, l’oleandro, la primula ed altre infiorescenze. Tra i prodotti boschivi commestibili, si trovano i funghi ed i tartufi. Numerosi gli insetti, gli uccelli e i mammiferi. Ricordiamo, oltre la natura e la storia, la sagra della cipolla, tra fine agosto e inizi di Settembre ed il presepe vivente che di solito viene svolto nel Criptoportico.

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