Sauris, tra musei e santuari nella montagna friulana - La Stampa

2022-09-03 02:39:16 By : Ms. Bella Zou

La voce de La Stampa

Una delle perle della Carnia incanta il visitatore in ogni periodo dell'anno: complici anche le tradizioni e le testimonianze storiche e artistiche

Natura incontaminata, cultura e tradizioni, architettura, gastronomia, artigianato e tanti eventi: questo e molto altro è Sauris , borgo alpino in provincia di Udine costellato da malghe e pascoli che raggiunge l’altitudine di 1400 metri. La comunità germanofona che, già al XIII secolo, arrivò  a fondare il paese, portò con se usi e costumi della terra d’origine. Le difficoltà di collegamento con i paesi vicini ha fatto si che, nel corso dei secoli, siano rimasta inalterate varie tradizioni sia nella lingua parlata che si rifà ad un dialetto alto tedesco che nelle feste religiose e nella gastronomia. Tra i prodotti gastronomici più rinomati lo squisito prosciutto crudo leggermente affumicato secondo la tradizione, perfetto da accompagnare alla degustazione della birra locale, cosi come i gustosi formaggi delle malghe. Le particolarità di SaurisAltra particolarità che rende Sauris una destinazione imperdibile è la sua caratteristica struttura architettonica , che evidenzia elementi semplici e funzionali. La Chiesa di San Lorenzo a Sauris di Sopra presenta un campanile con un’alta cuspide ricoperta di scandole ed ospita un importante altare cinquecentesco. La Chiesa del Santuario di Sauris di Sotto conserva un prezioso altare a sportelli di legno intagliato e una reliquia di Sant’Osvaldo per il quale ci sono numerosi ex voto dei pellegrini. Il Museo di Sant’ Osvaldo è ospitato nella canonica ed è sorto per documentare la storia della comunità, in particolare proprio attraverso le vicende legate al culto del santo. L’esposizione illustra alcuni aspetti e fasi di questa devozione. Si ammirano alcune pergamene del Quattrocento e del Cinquecento che documentano la consacrazione delle chiese di Sauris, le collezioni di argenterie e i paramenti sacri. A cui si aggiungono croci, pissidi, calici, reliquiari, candelieri in argento. Tra i pezzi di spicco il reliquiario di rame dorate del Quattrocento con smalti blu e bianchi, un ostensorio e un reliquiario di manifattura tedesca. I paramenti liturgici documentano l’evolversi dei motivi decorativi, del gusto, dello stile e provengono da manifatture friulane, veneziane, francesi. E’ interessante notare le principali tecniche di tessitura e ricamo con cui li hanno prodotti: sono esposti broccatelli, lampassi, damaschi, rasi. Due tele seicentesche raffigurano episodi della vita di Sant’Osvaldo: i pellegrini possono apporre una dedica su una striscia a disposizione come esempio di ex voto aperto.