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2022-06-19 00:03:15 By : Ms. Ella Tu

Kythnos, una delle isole delle Cicladi più vicine ad Atene, è la terra della semplicità, dell’ospitalità e della sostenibilità. Ben sviluppata dal punto di vista turistico, grazie alle sue 90 spiagge, l’isola ha saputo mantenere intatto l’aspetto dei suoi pittoreschi e bianchi villaggi e le tradizioni millenarie. Scopriamo insieme cosa fare e cosa vedere a Kythnos, paradiso terrestre del Mar Egeo.

Situata tra Kea e Serifos, Kythnos è una delle isole del Mar Egeo più vicina al porto del Pireo da cui dista 3 ore. Il suo nome, che in italiano è tradotto in “Citno”, deriva dalla presenza delle sorgenti termali situate nella baia di Loutra.

L’offerta turistica di Kythnos è davvero completa: oltre alle spiagge, si possono effettuare escursioni alla scoperta dei caratteristici villaggi, dei monumenti culturali e dei resti dell’antica civiltà dell’isola. Si può continuare concedendosi una giornata alle terme, a esplorare le famose grotte, fare trekking sui sentieri. E ancora fare immersioni nel bellissimo mare blu, vivere avventure in kayak e pescare.

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La storia di Kythnos inizia da lontano perché l’isola iniziò a essere frequentata alla fine del Mesolitico. Fu un’importante e fiorente avamposto per fermare l’espansione romana in Grecia. Durante il regno del re di Macedonia Filippo V, i romani infatti tentarono di occupare Kythnos ma invano perché furono costretti, dopo un lungo assedio, a lasciare l’isola a causa delle sue possenti fortificazioni.

Con l’assedio di Costantinopoli nel 1204, terminato con la vittoria dei crociati, Kythnos cadde nelle mani dei Veneziani che ne assunsero il governo. Si dice che gli occupanti inviarono a Venezia l’icona della Vergine di Nikopoi, che era stata trasportata da Costantinopoli a Kythnos e che ora è venerata come Madonna Nicopeia, portatrice di vittoria, nella Chiesa di San Marco.

L’isola è ben collegata alla terraferma e per arrivare a Kythnos il mezzo più veloce ed economico è il traghetto, in quanto non esiste un aeroporto o eliporto sul suo territorio.

Merihas, il porto di Kythnos, è collegato al Pireo e a Lavrion dai traghetti giornalieri. Il viaggio dura da un’ora e mezzo fino a tre ore a seconda della velocità della nave e del tempo. Kythnos ha un collegamento in traghetto anche con i porti di Andros, Ios, Kea, Kimolos, Milos, Naxos, Paros, Serifos, Sikinos, Sifnos, Syros, Folegandros.

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Kythnos è ben sviluppata dal punto di vista turistico lungo le sue coste ma se siete alla ricerca dello spirito più autentico dell’isola allora l’entroterra è quello che fa per voi. Lontano dalle spiagge, infatti, si trova una natura selvaggia e incontaminata, interrotta solo dai pochi, piccoli villaggi dove il tempo sembra essersi fermato. I paesaggi bucolici e i paesini dal ritmo lento sono l’ideale per vacanze relax a tutta tranquillità.

Dopo questa rapida introduzione, andiamo a scoprire più da vicino cosa fare e cosa vedere a Kythnos, le attrazioni e i luoghi d’interesse da non perdere per nessun motivo.

Kythnos ha due insediamenti principali, il villaggio Chora, chiamata anche Messaria e Dryopida. I due villaggi si caratterizzano per le loro stradine tortuose e spesso a gradini, troppo strette per il traffico veicolare. Entrambi molto pittoreschi, hanno stili architettonici differenti. Chora è disposta ad anfiteatro attorno a una collina e presenta le case bianche dal tetto piatto, tipiche delle Cicladi.

Dryopida sorge in una valle protetta e distante dal mare e presenta le tipiche case bianche ma i tuoi tetti sono inclinati e ricoperti di tegole rosse. All’estremità nord-orientale dell’isola è situato il villaggio di Loutra, un paese scarsamente abitato ma famoso per le sue sorgenti termali dalle proprietà curative, note fin dal tempo dei romani.

Nell’isola di Kythnos, oltre alle chiese dei due villaggi principali, ci sono circa 130 tra cappelle e antichi monasteri. A Chora, importanti edifici di culto dove vengono venerate icone antiche sono la Santissima Trinità, Agios Savvas, Agios Nikolaos. Nel villaggio di Dryopida è notevole la chiesa di Agios Minas che conserva magnifiche icone scolpite nel legno.

La chiesa di Nostra Signora del Kanala, situata lungo la costa sud-orientale dell’isola, è uno dei luoghi di culto più importanti delle Cicladi per la sua fama di luogo miracoloso. Secondo la tradizione, l’icona della Vergine Maria fu trovata dai pescatori nello stretto canale tra Kythnos e Serifos. A Ferragosto si celebra una grande festa con la processione e la rappresentazione del ritrovamento dell’icona della Vergine Maria.

Il Museo del Folklore di Chora espone una collezione di oggetti folcloristici all’interno di una casa tradizionale nella “Piatsa” della cittadina. Il Museo del Folklore di Dryopida è ospitato in un’antica casa situata dietro la chiesa di Agios Apostolos ed espone attrezzi agricoli, i costumi tradizionali e antiche suppellettili casalinghe. Alle pareti sono appese incisioni di Kythnos.

Il Museo Ecclesiastico e Bizantino di Kythnos è situato in uno spazio appositamente creato nella chiesa di Agios Georgios a Dryopida e custodisce al suo interno diversi reperti ecclesiastici di epoca bizantina e molteplici icone risalenti a differenti epoche.

Il sito più antico e importante dell’isola è Vryokastro, nella baia di Mandraki, dove sono emersi molti reperti che testimoniano la frequentazione del territorio dal X secolo a.C. fino al VII d.C. Tra i resti più importanti citiamo i rilievi tombali, le fosse arcaiche con decorazione a rilievo, le ceramiche attiche di epoca arcaica e classica, i manici sigillati di anfore commerciali e i resti subacquei del porto antico.

I reperti venuti alla luce nel sito archeologico “Maroula” delle terme di Loutr ci narrano che l’isola fu abitata durante il periodo Mesolitico (9.000 – 8.000 a.C.). Gli scavi hanno restituito le rovine di case circolari archeologiche, tombe e uno scheletro umano nei pressi del quale sono stati trovati utensili in pietra di selce, quarzo e ossidiana. Questo è l’unico sito archeologico all’aperto riferibile al Mesolitico in tutta la Grecia.

Le terme di Kythnos sono situate nella suggestiva baia di Loutra, sul lato nord-orientale dell’isola, e sono le uniche presenti in tutte le Cicladi. La prima sorgente è di acqua salata e si trova all’interno del centro d’idroterapia che, a prezzi modici, consente ai visitatori d’immergersi nelle vasche in marmo. La seconda sorgente è situata a 50 metri dalla prima, è libera e ha proprietà curative per le malattie reumatiche, artritiche e ginecologiche.

A Kythnos è presente una delle più grandi grotte della Grecia, la grotta di Katafiki a Dryopida. Questa grotta naturale, esplorata per la prima volta intorno al 1830, ha ospitato una miniera di ferro fino al 1939 e ora è divenuta un’attrazione turistica. Il suo nome deriva dalla parola greca per rifugio (katafigio), poiché veniva utilizzata come rifugio per fuggire dai pirati. All’interno vi sono meravigliose stalattiti.

I sentieri di Kythnos permettono di conoscere la vera anima dell’isola, unendo i pittoreschi insediamenti, le spiagge, i siti archeologici, le chiese bizantine, le grotte e i mulini a vento. L’isola ha una ricca rete di sentieri escursionistici, alcuni dei quali perfettamente segnalati. I percorsi variano in grado di difficoltà a causa del terreno. È preferibile affrontarli durante la primavera e l’autunno quando il clima si fa più mite.

Tra le escursioni più note segnaliamo: il percorso 1 che dal Castello di Oria, con le rovine dell’insediamento distrutto nel 1570, conduce al sito mesolitico di Maroula. Il sentiero 2 porta fino alla spiaggia di Lefkes, attraversando il villaggio di Dryopida. Infine, il sentiero 6 che conduce ai resti dell’antica capitale dell’isola, Vryokastro, con splendida vista sulla spiaggia di Kolona.