Benvenuti nel tempio del commercio, scriveva Émile Zola in Au bonheur des dames, il romanzo centrato su uno dei più antichi grandi magazzini di Parigi, la Samaritaine. Acquistato nel 2001 da Lvmh il negozio, completamente riallestito, alzerà nuovamente le saracinesche in aprile (data da fissare) dopo 15 anni di chiusura e 750 milioni di euro di lavori. Lavori complessi, che hanno richiesto numerosi permessi dal Comune di Parigi per un progetto nel quale lo shop di 20.000 metri quadrati sarà in definitiva solo un capitolo.

L’edificio Art déco si trasforma infatti in un albergo di lusso (72 tra camere e suite) dell’insegna Cheval blanc, primo della catena ad aprire su un’area urbana (precedendo Los Angeles e Londra previsti tra poco). Accanto, 96 abitazioni gestite da un’agenzia che dipende dal Comune di Parigi, 15.000 metri quadrati di uffici e un asilo nido. Sono 2.400 le persone che lavoreranno nel complesso, più della metà nuove reclute.

Il restauro da La Samaritaine

E la Samaritaine? Resterà il faro del progetto, gestita da Dfs (anche questo sotto l’ala di Lvmh) ma in una versione più ridotta dell’originale, che ricorda un concept store, con una selezione di 600 marche, di cui 40 in esclusiva, che compongono un’offerta di tendenza molto francese.Se i reparti di alimentazione, casa e bambino sono stati eliminati, vedremo qui: «Il più grande spazio beauty d’Europa e numerosi marchi fashion di nicchia di grande creatività. Vogliamo essere un ponte tra avenue Montaigne e il Marais», ha affermato ieri la direttrice di Dfs per l’Europa, Eleonore de Boysson in una conferenza stampa.

Tra i numerosi ristoranti che fanno parte del complesso, dai gastronomici sotto la direzione dello chef pluristellato Arnaud Donckele a quelli più sfiziosi, l’unico straniero sarà un italiano, con un partner milanese del quale per ora non si rivela il nome.

«I due fondatori Ernest e Louise Cognacq-Jaÿ avevano dato al negozio il motto ‘In costante progresso’ e oggi possiamo dire di aver rispettato questo augurio. Sono fiero che questa storia d’audacia e posperità continui in bellezza», ha dichiarato Bernard Arnault, ceo di Lvmh.

Il restauro da La Samaritaine

L’edificio decorato in stile Art nouveau, creato da Frantz Jourdain, è stato oggetto di un restauro che ne ha rimesso in luce gli affreschi e l’ossatura metallica coronata da una verrière che proietta luce nell’edificio. Un’idea ripresa nella nuova facciata in vetro su rue de Rivoli, realizzata dall’agenzia giapponese Sanaa, nella quale si specchiano i monumento storici della città. Gli arredi dell’hotel firmati da Peter Marino invece prendono come modello gli appartamenti parigini.

Ci saranno uno spa Dior e una piscina di 30 metri. Il must è l’appartamento sul tetto, con vista su tutta Parigi, di 1.000 metri quadrati e piscina privata. Il palace è situato a meno di 500 metri dal monumento più visitato della capitale, il Louvre. (riproduzione riservata)

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