La responsabilità del custode

2022-09-17 04:08:11 By : Ms. Elsa Lee

Responsabilità extracontrattuale per danno cagionato da cose in custodia: cos’è, come funziona e come dimostrare il caso fortuito?

Per legge, chi ha la disponibilità materiale di una cosa risponde dei danni che dalla stessa derivano. Ad esempio, chi lascia l’auto parcheggiata in salita senza tirare il freno a mano dovrà rispondere dei danni che il veicolo avrà causato avviandosi in discesa e sfondando una vetrina. E ciò anche se non si è proprietari dell’auto, in quanto ciò che conta è averne la disponibilità. È questa, in sintesi, la responsabilità del custode.

Come meglio diremo nel prosieguo, si tratta di una forma di responsabilità oggettiva, in quanto prescinde da una vera e propria colpa del custode. In altre parole, si risponde dei danni anche se non li si volevano e se si è fatto di tutto per evitarli. L’unico modo per andare esenti da colpe è quello di provare il caso fortuito, cioè un evento imprevedibile che è stata la ragione del pregiudizio. Se l’argomento t’interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme cos’è e come funziona nel dettaglio la responsabilità del custode.

Secondo l’art. 2051 cod. civ., ciascuno è responsabile del danno provocato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito. Cosa significa?

Vuol dire che chiunque si trova nelle condizioni di poter controllare una cosa deve ritenersi responsabile nell’ipotesi in cui dal bene stesso derivi un danno ad altri.

Ad esempio, se una persona cade per le scale del condominio a causa di un gradino rotto e non segnalato, l’intero edificio sarà responsabile nei confronti del danneggiato, in quanto avrebbe dovuto aver cura di provvedere tempestivamente alla riparazione.

Lo stesso dicasi per il sinistro stradale causato da un buca nell’asfalto: in questo caso a essere responsabile è l’ente proprietario o gestore del tratto in questione.

Insomma: chiunque sia nelle condizioni di poter intervenire su un bene deve ritenersi responsabile se lo stesso provoca un danno.

Il custode è il soggetto che risponde dei danni causati dalle cose su cui ha il controllo. Custode non è solo il proprietario, ma chiunque ha la disponibilità, anche solo materiale, del bene.

Ad esempio, Se Caio prende in prestito la macchina di Tizio e, lasciandola in salita senza freno a mano azionato, provoca un danno, egli risponderà del fatto pur non essendo il proprietario dell’auto, in quanto era lui a dover avere il controllo del veicolo per il tempo che gli è stato prestato.

Quanto appena detto si comprende ancora meglio nel caso di danno cagionato da animali: secondo l’art. 2052 cod. civ., ad essere responsabile è chi ha la custodia dell’animale nel momento in cui il danno è avvenuto.

Ad esempio, se un cane morde un passante, sarà ritenuto responsabile chi in quel momento lo stava portando a passeggio senza osservare le dovute precauzioni (guinzaglio e museruola, ad esempio), a prescindere da chi ne sia il proprietario formale, cioè colui che risulta tale all’anagrafe canina.

Possiamo quindi affermare che il custode è colui che, avendo la disponibilità materiale della cosa, è nelle condizioni di controllarne i rischi.

Il custode di una cosa può andare esente da responsabilità solamente se dimostra il caso fortuito, cioè un evento imprevedibile ed eccezionale che ha causato il danno.

Si pensi, ad esempio, alla violentissima e imprevista tromba d’aria che stacca le tegole del tetto facendole precipitare sui veicoli parcheggiati in strada.

In un caso del genere, il proprietario del tetto può evitare di dover pagare i danni se dimostra che la causa esclusiva del danno è riconducibile all’avvenimento naturale contro cui non poteva opporsi.

Nel caso di specie, andrà ovviamente dimostrato che il tetto era in buone condizioni: se, al contrario, le tegole erano già parzialmente divelte, allora la responsabilità sarà del custode che, negligentemente, non aveva provveduto alle necessarie riparazioni.

Possono quindi essere ricondotte al caso fortuito le eccezionali e imprevedibili condizioni meteorologiche avverse che, rendendo impraticabile il manto stradale, cagionano un pericoloso incidente.

Ugualmente, può rientrare nella categoria del caso fortuito l’improvviso cedimento del terreno dovuto ad una frana, oppure una violenta scossa di terremoto.

È sempre caso fortuito l’improvviso scoppio di uno pneumatico di un’autovettura, dal quale consegue un sinistro, quando lo scoppio non sia dovuto alla negligenza del guidatore oppure alla sua condotta imprudente.

La responsabilità del custode rappresenta una forma di responsabilità extracontrattuale di tipo oggettivo:

Da tanto consegue che la persona danneggiata potrà ottenere il risarcimento dei danni solamente provando l’avvenimento e le sue conseguenze dannose; toccherà al custode cercare di discolparsi dimostrando il caso fortuito, cioè l’evento assolutamente imprevedibile ed eccezionale che lo libera da ogni responsabilità.

Ad esempio, se sul manto stradale si crea una buca a causa di un fulmine e, dopo pochi secondi, un’auto ci passa sopra subendo un danno, il gestore del tratto di strada non dovrà risarcire i danni in quanto non ha avuto il tempo materiale per poter riparare la buca.

Custode è colui che, avendo la disponibilità materiale della cosa, è nelle condizioni di controllarne i rischi. Può andare esente da responsabilità solamente se dimostra il caso fortuito, cioè un evento imprevedibile ed eccezionale che ha causato il danno.

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