Il Viaggio del Corriere, la crociera sul Danubio- Corriere.it

2022-05-13 03:47:34 By : Ms. qiufang hu

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Da Budapest a Vienna, risalendo la corrente della storia

«L’alba del Danubio parve fosforo e miele», canta Roberto Vecchioni in Stranamore. Forse non è blu il fiume più lungo d’Europa, come musicava il valzer più popolare di Johann Strauss Jr. E neppure nero, colore che lega la Foresta tedesca da cui nasce al Mare in cui si butta. Navigare lungo le sue sponde vuol dire seguire i molteplici colori che assume l’acqua, e soprattutto il mondo che le circonda. La prima alba dorata di «miele» (a proposito, la canzone continua così: «Una ragazza bionda forse gli voleva dire/ che l’uomo… non è guerra») del nostro viaggio — fra il 25 giugno e il 2 luglio — si aprirà sul biancore dei palazzi del potere di Budapest, attracco di partenza nella navigazione a risalire la corrente che dalla capitale ungherese arriva fino a Vienna, nel più austroungarico dei tratti fluviali.

«Budapest. La più bella città del Danubio; una sapiente auto-messinscena, come Vienna, ma con una robusta sostanza e una vitalità sconosciute alla rivale austriaca», scrive Claudio Magris nel suo «Danubio», che non può non essere d’ispirazione in ogni momento. Ma che colore ha (usando le parole di Lucio Battisti) un pomeriggio alle terme? Se la capitale ungherese è il suo imponente Parlamento dai tetti rossi (che domani, 3 aprile, verrà rinnovato, e non è votazione da poco per il premier Viktor Orban, in carica da 12 anni), è anche la città dei bagni, che ancora oggi ne trasmettono lo spirito. Le mura gialle e l’azzurro delle vasche delle terme di Széchenyi avvolgono nello spirito di fine Ottocento in cui lo stabilimento neobarocco cominciò a funzionare.

Il Danubio ci accompagnerà poi a Bratislava, capitale della Slovacchia, con il lucore della Città Vecchia, la Chiesa Blu e le statue di bronzo con personaggi a grandezza naturale che spuntano a sorpresa da tombini e muri. È un viaggio nel presente complesso dell’Europa orientale, ma anche attraverso le diverse epoche storiche del fiume, dalla medioevale Durnstein all’Abbazia di Melk, con gli affreschi multicolori settecenteschi della biblioteca, fra le più spettacolari al mondo: non è un caso se Umberto Eco ha chiamato Adso di Melk il giovane co-protagonista de Il nome della Rosa. Da Linz, una gita a Salisburgo, barocca nell’aspetto e mozartiana nell’animo, visto che il genio musicale austriaco qui è nato e ha vissuto a lungo prima di trionfare nella capitale, ultimo approdo anche del nostro viaggio. Vienna è tanti colori, dalla cattedrale gotica di Santo Stefano col tetto di 250mila tegole smaltate di dieci tonalità diverse ai palazzi imperiali Asburgo, l’Hofburg e Schoenbrunn. Il colore finale di questo viaggio nella storia e nell’arte è l’oro che ha rappresentato la Secessione, la declinazione viennese dell’Art Nouveau: quello che continua a scintillare nel Fregio di Beethoven di Gustav Klimt.

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