Da Esanatoglia al Lussemburgo, Federico Bolognesi diventa “schedule editor” | Cronache Maceratesi

2022-05-29 02:49:40 By : Mr. Sandy Zeng

E’ proprio vero che di questi tempi  occorre  ingegnarsi per  trovare un lavoro, specialmente se si possiede  una laurea in lettere, bella, ma poco spendibile oggigiorno. Meno che mai se abiti in un paese dell’entroterra maceratese come Esanatoglia. Eppure a molti dei nostri giovani  non mancano  fantasia , inventiva e coraggio.  Ci sono occupazioni nuove, di cui molti non hanno sentito mai parlare. Federico Bolognesi , classe 1986, nato a Matelica , ma sempre vissuto a Esanatoglia non si è arreso ed e’ riuscito con capacità , tenacia e inventiva, a farsi assumere da una azienda americana dove lavora come “Schedule Editor”. Vediamo di cosa si tratta.

Da quanto tempo sei fuori Italia? «Sono stabilmente fuori l’Italia da luglio scorso, quando mi sono trasferito in Lussemburgo per motivi di lavoro,  anche se mi è capitato di vivere all’estero in altre occasioni, per periodi più brevi»

In che cosa sei laureato? «Ho studiato Lettere ad Urbino, una città che porterò sempre nel mio cuore, che ho amato tanto e dove ho conosciuto persone fantastiche! Ho anche frequentato il Conservatorio di Pesaro, dove ho studiato violino. Nel 2011 mi sono laureato e, come tutti, mi sono sentito un po’ “spaesato”, con molta  incertezza per il mio futuro. Fortunatamente sono un ottimista e raramente mi arrendo di fronte alle difficoltà e, tra un lavoro precario e l’altro, ripetizioni di latino, suonate in giro e uno stage a Fabriano, mi è capitata una delle cose più belle della mia vita: sono stato selezionato con un bando dal Ministero degli Esteri per uno stage all’Ufficio Culturale dell’Ambasciata Italiana a Washington, negli Stati Uniti. È stata un’esperienza indimenticabile, sono stato negli USA 6 mesi e sono ritornato in Italia circa un anno fa. Ringrazierò per sempre la mia famiglia, che con molti sacrifici, miei e loro, mi ha permesso di fare questa esperienza!»

Poi cosa è successo? «Dopo il mio ritorno, a marzo 2013, ho cominciato a cercare lavoro sia in Italia che all’estero e alla fine, sono stato assunto da un’azienda americana che ha una delle sue sedi in Lussemburgo»

Che tipo di azienda? «L’azienda   per cui lavoro si occupa di dati multimediali, praticamente elaboriamo i contenuti delle guide televisive (trame dei programmi televisivi e dei film, palinsesti…). Nello specifico io sono nel gruppo italiano, quindi mi occupo dei canali televisivi italiani, ma lavoro insieme a persone di tutta Europa, tra cui molti giovani della mia età. Ed il mio lavoro si chiama “Schedule Editor”  L’ho trovato tramite una ricerca internet e un colloquio di selezione. Il prodotto del nostro lavoro di sintesi e creativo viene  trasformato in digitale dagli ingegneri della ditta e  poi venduto ad alcuni marchi produttori di TV, tablet, computer…  L’ambiente di lavoro è stimolante e multiculturale, mi trovo molto bene!»

Hai avuto difficoltà ambientarti?  «L’esperienza negli USA mi ha “preparato” ad affrontare la vita all’estero. Certo, all’inizio è stato un po’ più difficile, ma ci si abitua subito, io ho sempre amato i cambiamenti e sono molto curioso delle culture differenti dalla mia. Mi sento abbastanza integrato, ma ho ancora difficoltà con il francese (che non ho mai studiato). Però, come dire, noi italiani siamo “creativi” e alla fine riusciamo a farci capire ed ora  ma sto studiando per migliorare»

Ma in quale lingua svolgi il tuo lavoro? «Non era necessario sapere il francese ma bisogna conoscere bene l’italiano e l’inglese»

Quali sono i vantaggi da aver lasciato Esanatoglia? «Oltre ad avere un’occupazione interessante,  uno dei vantaggi è quello di poter conoscere realtà diverse dalla propria. Secondo me è molto importante, soprattutto per capire meglio il mondo in cui viviamo, sempre più in movimento e dove culture diverse devono imparare a convivere e a confrontarsi»

Lussemburgo non è troppo lontano magari ci sono voli low cost. Ogni quanto torni a casa? «Ritorno quando posso, per qualche giorno ogni 2 – 3 mesi, poi dipende dalle feste, dalle ferie e da tante altre cose. In fondo è vero non abito così lontano, con meno di due ore di volo sono a casa!»

Com’è il carattere e la vita della gente nella nazione in cui vivi? «Il Lussemburgo è un paese molto particolare… Infatti è pieno di gente proveniente soprattutto dalla Francia, dal Portogallo e dall’Italia, oltre ovviamente ai lussemburghesi, che comunque sono solo la metà della popolazione di questo piccolo stato. Capita molto spesso sentire parlare italiano per strada e questa cosa è rassicurante, ti fa quasi sentire a casa! In generale, comunque, la gente ha un carattere un po’ più riservato del nostro, anche se non freddo e distaccato. Insomma, un giusto compromesso tra Germania e Francia, con forti segnali di presenza italiana e mediterranea. La vita ha  ritmi un po’ diversi dai nostri…tutto è spostato almeno un’ora prima rispetto all’Italia, soprattutto gli orari dei negozi, dei film al cinema, dei ristoranti…»

Dove abiti? Come trascorri il tempo libero? «Io sono un “frontalier”, infatti lavoro in Lussemburgo (nella capitale), ma vivo in Francia, proprio a ridosso del confine, in una città poco più grande di Macerata. Divido quindi la mia vita tra queste due città, che sono tranquille, ordinate e a misura d’uomo. Offrono molti stimoli culturali, si possono fare molte attività sportive, i concerti hanno un prezzo ragionevole, c’è molto verde. Mi trovo molto bene, soprattutto per la posizione. Mi sento al centro dell’Europa, con meno di tre ore posso essere a Parigi, a Bruxelles, in Olanda, in Germania»

Il tuo lavoro richiede anche viaggi e spostamenti? Se si,che impressione hai degli altri paesi? «Non ho ancora avuto l’occasione di viaggiare per lavoro, ma viaggio per altri motivi, soprattutto per andare a trovare altri miei amici sparsi per l’Europa. Ho sempre amato viaggiare e cerco sempre di carpire il meglio dei Paesi che visito: ogni luogo ha la sua storia, i suoi pregi e i suoi difetti. Ovviamente osservo tutto con gli occhi “da italiano” e tante cose talvolta appaiono buffe ed insolite, soprattutto per quanto riguarda il cibo e il modo di vestire, cose che per noi italiani sono molto importanti»

Nel futuro pensi di tornare da queste parti o in Italia? «Bella domanda… Non lo so! Se dovessi rispondere a breve termine direi di no, ho ancora molta curiosità di scoprire sempre nuove cose e di visitare altre parti del mondo! In un futuro più lontano chi lo sa? Di sicuro le mie radici sono nei posti dove sono nato e cresciuto e questo non cambierà mai, in qualunque parte del mondo mi troverò»

Che cosa non ti piace della tua vita all’estero? «La lunghezza dell’inverno e la sensazione, qualche volta, di non essere “a casa mia”. Certe volte mi mancano i rumori dell’Italia, quella “confusione” che ci caratterizza, che spesso è fastidiosa ma  che è parte del nostro modo di essere. E ci fa sentire vivi. Certo non ho  gli amici di una vita e la famiglia a “portata di mano”, l’acqua di Esanatoglia (che è buonissima), un espresso decente, il sapore delle verdure, l’azzurro più intenso del cielo e i  vicoli medievali del mio paese. Le colline sono anche qui, molto belle… ma quelle delle Marche, vogliamo mettere? Non a caso Leopardi è nato da noi!»

sei un grande! un riferimento per altri giovani che non trovano lavoro e vivono alle spalle dei genitori perché ai primi no si scoraggiano o perché vogliono il lavoro per cui hanno studiato

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