Polignano, lo scandalo Vitto: spunta il sospetto di favori al fratello - La Gazzetta del Mezzogiorno

2022-05-29 02:49:17 By : Mr. SIDEFU TEXTILE

BARI - L’ormai ex sindaco di Polignano è finito ai domiciliari per il presunto concorso nella turbativa di un appalto, quello per i lavori di largo Gelso e del lungomare Domenico Modugno. Ma le indagini della Procura di Bari su Domenico Vitto non si sono fermate. E un sospetto, ancora tutto da approfondire, è che il primo cittadino possa avere in qualche modo favorito il fratello Antonio a sanare alcuni abusi edilizi, tra cui una tettoia in lamiera montata senza permesso sulla terrazza di casa.

L’episodio è oggetto di una annotazione che i finanzieri di Monopoli al comando del maggiore Arcangelo Gennari hanno depositato sulla scrivania del pm Michele Ruggiero. A fine marzo 2021 i militari, dopo aver captato una intercettazione tra i fratelli Domenico e Antonio Vitto, hanno effettuato un sopralluogo in una zona residenziale del paese a sud di Bari. E hanno verificano «la presenza di una struttura in metallo sovrastante l’abitazione»: un immobile di proprietà della cognata del sindaco per il quale i militari sottolineano l’«imminente rilascio del condono fiscale da parte dell’ufficio tecnico di Polignano a Mare», nell’ambito di un procedimento amministrativo più ampio relativo alla lottizzazione.

La questione era emersa, appunto, in una intercettazione tra i due fratelli, la mattina del 24 marzo 2021.

D: «Allora Antò, là tu devi smontare».

A: «Cosa devo smontare?».

D: «Devi smontare la cosa di sopra da lì di fuori».

A: «Come devo fare a smontarla? Se la smonto non riesco più a montarla Domé!».

D: «No! La cosa che hai di lamiera là, solo il di sopra».

A: E come devo fare a smontarla solo di sopra?».

D: «E sono fatti tuoi Antò! E sennò il condono scordatelo... Che non ci vuole nulla Antò! Niente!».

A: «E quanto lo devo tenere levato?».

D: Nulla, fino a quando ritiri il condono e fai il piano casa. Se ti sbrighi, fino a quest’estate... Vabbé poi quando ci dobbiamo vedere, a voce!».

L’argomento viene ripreso in una seconda telefonata, nel pomeriggio dello stesso giorno. «Antò la cosa di fuori? Quella cosa che hai? Di che cosa è quella di alluminio? (...) Solo il cappello, devi fare le fotografie (...) Dopo che ritiri il condono, dopo che fai il piano casa, fino a quest’estate dobbiamo metterlo di nuovo...». Uno scambio che, secondo i finanzieri, potrebbe dimostrare «il presunto sfruttamento della funzione pubblica del sindaco per interessi personali allo scopo di favorire il fratello», anche a fronte della presenza di una richiesta di regolarizzazione in cui - sempre secondo i militari - sarebbe stata rappresentata una situazione di fatto non corrispondente al vero. Ecco perché la Finanza ha deferito i fratelli Vitto con l’accusa di falso ideologico per induzione: il provvedimento di sanatoria (che sarebbe stato di competenza del dirigente Raffaele Vito Lassandro, ieri tornato libero «per motivi di salute»: il gip ha sostituito i domiciliari con il divieto di dimora a Polignano) alla fine non è stato rilasciato a quanto pare per via di un parere negativo di compatibilità paesaggistica. E questo potrebbe spiegare l’intercettazione in cui il sindaco chiede al fratello di «smontare» il pergolato. Già a luglio 2018, peraltro, un architetto di Polignano ha depositato ai carabinieri un esposto relativo ad alcuni presunti abusi edilizi: oltre a quelli della cognata del sindaco, il professionista ha segnalato irregolarità relative al vicesindaco Colella. L’architetto è stato sentito come testimone dai carabinieri.

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L’inchiesta (al momento ci sono 24 indagati) ipotizza che amministratori e dirigenti comunali abbiano favorito alcuni imprenditori in cambio di sostegno elettorale. La difesa di Vitto (avvocati Michele Laforgia e Mauro Petrarulo) nei prossimi giorni potrebbe presentare al gip Salerno una istanza di revoca dei domiciliari, sulla circostanza - già evidenziata nell’interrogatorio di garanzia - che l’ex sindaco non avrebbe mai fatto pressioni sui dirigenti comunali e che l’imprenditore aggiudicatario dell’appalto non sarebbe, in realtà, un suo sostenitore politico come invece ritiene la Procura di Bari. In caso di rigetto, la difesa potrebbe invocare il Riesame: il termine scade la prossima settimana.

BARI , VITTO , POLIGNANO , INDAGINE , massimiliano scagliarini

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